La Confraternita


La Confraternita della SS Trinità fu canonicamente eretta in Bra fin dal XIII secolo.

 

Lo storico braidese Antonio Mathis afferma che essa ebbe origine dalle riunioni che “per rendere lodi ed adorazioni a Dio Uno e Trino tenevano nei primi anni del secolo decimo terzo molti braidesi”.

 

I “Battuti” sono una derivazione del primitivo movimento dei flagellanti, nato intorno al 1260 e guidato da Ranieri Fasani da Perugia: esso radunava intorno a sé grandi moltitudini di uomini e donne che usavano flagellarsi a sangue per invocare la misericordia di Dio e conquistare così la salvezza dell’anima. I flagellanti, dopo il 1350, vengono chiamati Disciplinati (più noti con il termine popolare di Battuti) perché “disciplina” era chiamato lo strumento con cui solevano battersi. Il Papa Clemente VI, dopo il 1349, stroncò il movimento nelle sue forme più paradossali e fanatiche, per indirizzalo verso attività di più umana attuazione, che preludono alla pratica delle opere di pietà cui si dedicarono in seguito queste associazioni. La confraternita della SS Trinità di Bra ebbe la sua prima chiesa affacciata sull’attuale via Balau (che, a quel tempo, correva lungo le mura di cinta della città). Le notizie storiche ci dicono che tale chiesa fosse di dimensioni più piccole di quella attuale e che all’interno avesse le pareti completamente decorate con affreschi raffiguranti la vita e la passione di Cristo. Con il continuo aumento del numero dei confratelli, la chiesa divenne troppo piccola per le esigenze della confraternita e, nel 1618, iniziò la costruzione di una chiesa nuova, cioè quella attuale. Nel 1623, la prima chiesa fu abbattuta e, sul luogo dove sorgeva l’altare, venne eretto un pilone di forma triangolare, su cui venne murata una lapide in latino che, fra le altre cose, fissa al XIII secolo l’erezione canonica della confraternita braidese. A questo pilone, in segno di venerazione per il luogo dove sorgeva la loro antica chiesa, i confratelli della S.S Trinità andavano in processione ogni anno, il 31 luglio, vestiti del loro camicie bianco completato dal cappuccio. Tale processione si fece per oltre due secoli e, quando tale consuetudine fu interrotta, il pilone cadde lentamente in rovina, finché, nel 1865, fu abbattuto. La lapide che vi era murata fu allora posta al di sopra della porta di una vigna, a circa sei metri di distanza dal pilone abbattuto. Lì si trova tutt’ora a narrare, in sintesi e in un dotto latino, le vicende dell’antica chiesa. I Battuti Bianchi si occupavano dell’assistenza agli infermi e ospitavano e assistevano i pellegrini, in particolare quando si ammalavano durante il lungo viaggio verso i luoghi santi della cristianità. A questo scopo, la confraternita della SS Trinità di Bra gestiva un piccolo ospedale, curato dai confratelli. Gli ordinamenti della compagnia stabilivano poi che i confratelli visitassero nelle loro case gli infermi iscritti al sodalizio, porgendo loro ogni genere di aiuto necessario alla salute del corpo e dell’anima. La confraternita della SS Trinità ebbe grande importanza e prestigio nell’ambito cittadino, sia per il numero degli iscritti, che nel 1568 erano ben quattrocento, sia per lo zelo dei confratelli nel compiere le opere di pietà. Essa svolgeva compiti di grande rilevanza sociale, che le conferivano un ruolo insostituibile, mentre oggi rappresenta un mirabile gioiello del barocco piemontese.

 

 

 

Tratto dal libro “La Confraternita della SS. Trinità”, che potete acquistare direttamente in chiesa.